Oggi, purtroppo, non è la qualità del risultato nel tempo che domina le scelte d’investimento nel settore architettonico ma la sola economia di processo, ed è un limite.
Rendere una città vivibile, piacevole e attraente, dovrebbe essere il primo requisito di ogni attività di pianificazione e progettazione, così da rendere utile e fruttuoso ogni tipo di investimento e di uso delle risorse.
Una città che usa al meglio le sue risorse, che risponde ai bisogni primari e spirituali delle persone, che non predomina e non danneggia l’ambiente.
Se pensiamo a cosa ricordiamo di un viaggio, la mente ci porta verso la bellezza degli spazi, delle architetture o delle atmosfere di un luogo. L’arte, la storia, la cultura, le tradizioni e le esperienze sono la nostra memoria… questa è la materia che dobbiamo utilizzare nel progetto della città per renderla sempre nuova e continuando a stratificare epoche su epoche…
La città è anche il luogo delle relazioni e sulla base di queste relazioni si modifica e si plasma nel tempo. La relazione tra le persone, tra gli edifici e con l’ambiente esterno, sono lo stimolo che porta alla ricerca del dialogo armonico tra le loro parti. Un dialogo tra identità che ricercano la bellezza.
Palazzi, scuole, uffici, parchi, piazze e strade, materiali e forme che giocano con la luce e lo spazio in un continuo scambio di emozioni e sensazioni. I sensi devono diventare la guida per lo sviluppo delle città di domani.