Ogni grande progetto, ogni innovazione, ogni infrastruttura viene immaginata per connettere e migliorare la vita nelle città.
Sarà perché le previsioni di crescita demografica sono impressionanti e sarà necessario risolvere problemi abitativi, di trasporto, di alimentazione e di qualità della vita all’interno delle aree urbane.
Per questo motivo credo che sia necessario non perdere di vista l’importanza della campagna, degli spazi fuori le mura cittadine e metropolitane, perché saranno i nuovi modelli abitativi di quei luoghi a preservare il paesaggio intorno alle città e a fornire gli alimenti ai suoi abitanti. La campagna, le colline, le montagne, le colture, il presidio del territorio sarà demandato agli abitanti “extramuros”, veri custodi della sostenibilità ambientale e del territorio stesso.
Il progetto Paradigma interviene su questi luoghi immaginando modelli abitativi non impattanti, che utilizzano materiali locali, di riciclo e bio-compatibili, con l’uso di tecnologie costruttive innovative, integrate alle capacità artigianali migliori. Un nuovo patto tra uomo e paesaggio per abitare luoghi sempre più desertificati di persone e di vita. La difficoltà a trovare lavoro, a muoversi, a restare aggiornati sulle evoluzioni sociali, insieme all’invecchiamento della popolazione, stanno spingendo i giovani verso le città e depauperando territori e comunità secolari in pochi decenni.
Serve un cambio di passo e credo possa avvenire attraverso l’agricoltura, il turismo, la ristorazione e la ricettività culturale dei territori stessi. Un modello integrato di discipline e di attività che si contaminano tra loro, perché nulla ormai è permanente, tutto si evolve con velocità geometriche e bosogna essere flessibili ed aperti al cambiamento.
Anche lo spazio costruito diventa sempre più ibrido e temporaneo, ciò che è necessario oggi tra qualche anno non lo sarà più. Biblioteche in cui lavorare ed innovare, fabbriche che diventano asili e scuole, ristoranti che diventano teatri, … tutto è liquido e meravigliosamente dinamico.
Anche la campagna con le sue tecniche di coltivazione deve cambiare e così il modo in cui abiteremo le campagne stesse.