A causa dei cambiamenti climatici che sempre più spesso incidono sull’ambiente e sulle sue condizioni di vivibilità per gli esseri umani, ci troviamo a vivere una fase di grandi e necessarie prese di coscienza.
A partire dai modelli politici “bottom up” che vedono nella partecipazione e condivisione degli obiettivi il loro metodo, sino ad arrivare ai gruppi spontanei e multidisciplinari di studio ed azione sul territorio, il modello Glocal sfrutta le conoscenze globali ormai diffuse e le adotta, adeguandole, nel contesto locale.
Modelli e metodi che sono ormai diventati imprescindibili e necessitano di strumenti diffusi e di una “misurabilità” delle azioni e dei risultati.
I problemi idrologici, come quelli ambientali dell’inquinamento e della sostenibilità del nostro modello sociale, sono i veri fattori sui quali costruire le politiche e le strategie amministrative del futuro, con la speranza di lasciare alle nuove generazioni un pianeta, preferibilmente migliore, su cui vivere. Pensare e progettare andando oltre i limiti della disciplina e della normativa, ormai ancorate a logiche e valori superati dalle nuove e mutate condizioni e prioirità ambientali, deve diventare la normalità.
Città, energia, risorse, salute, benessere, inquinamento e surriscaldamento, si devono necessariamente analizzare e studiare sotto differenti aspetti disciplinari, e ciò richiede competenze multisettoriali, che condividano valori e strategie comuni attraverso delle visioni di breve, medio e lungo periodo.
Le nostre città vengono sempre più spesso allagate da eventi estremi o sono soggette ad ondate di calore per lunghi periodi, per non parlare della loro qualità dell’aria, che mette a rischio la nostra salute in un bacino padano sempre più malsano.
Aria, acqua, cibo, ambiente, … tutto è oggetto di inquinamento continuo, così come le risorse e l’energia sono spesso oggetto di gravi inefficienze.
Non è ancora di dominio comune il fatto che questi siano e saranno i veri problemi del futuro prossimo, ma lo deve diventare. Non sono l’economia o la finanza i veri problemi, anzi, spesso ne sono in parte la causa e in parte la vittima. Serve un nuovo approccio diffuso e consapevole, in grado di utilizzare le risorse in modo efficiente, siano queste economiche, ambientali o umane.
Credo sia giunta l’ora di parlarne al bar di questi problemi, tra una partita a carte ed un caffè!
Serve una positiva campagna di sensibilizzazione, in grado di risvegliare l’interesse delle persone verso il bene comune. Una serie di messaggi che trattino di questi problemi offrendone altrettante soluzioni. Soluzioni in grado di creare nuove opportunità ed economie per i nostri territori.
Basta guardare ai Paesi Bassi ed alla loro storia di resilienza, diventata oggetto di divulgazione scientifica e strumento di conquista di nuove opportunità lavorative a livello internazionale come esempio di buone pratiche ed esperienza.